La fabbrica dei baci – Intrecci Teatrali
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Venerdì 8 luglio
Villa Pace Fiorano Modenese
LA FABBRICA DEI BACI
liberamente tratto dal libro “Pennino Finnegan e la fabbrica dei Baci” di Nicola Brunialti
Di Roberto Anglisani Andrea Gosetti
Regia Roberto Anglisani
Con Andrea Gosetti, Massimo Testa (orga-netto) Sarah Leo (violino)
Produzione Intrecciteatrali
SCHEDA ARTISTICA
Pennino vive a Semprefreddo, un paese – potete immaginare – dove fa talmente freddo che per mangiare i ghiaccioli bisogna prima metterli nel microonde. E dove soprattutto si comperano i baci! Comprare baci? Non si potrebbero semplicemente dare? eh no, perché a Sem-prefreddo hanno dimenticato da tempo come si dimostra l’amore…. e così la gente li compera al supermercato, chiusi nelle loro scintillanti scatoline. Ce ne sono di tutti i tipi e per ogni occasione: baci della buonanotte, baci per la mam-ma, baci tenerotti… E ogni giorno per legge bisogna festeggiare qualcosa, così il consumo dei baci aumenta e i guadagni della fabbrica volano alle stelle. E così Pennino deve risolvere un problema: ha dimenticato che il giorno dopo è la Festa della Mamma e non ha comprato neanche un piccolo bacio da regalarle. E ora che i negozi sono chiusi, a Pennino non resta che entrare nella spaventosa fabbrica di Baci e rubarne un bel po’ per la sua mamma.
Ma l’avventura lo porterà di fronte al grande mistero della città: come fun-ziona davvero quella fabbrica? Quale progetto ha il suo temibile proprieta-rio? E dov’è finito il papà di Pennino? Il lieto fine, come in ogni favola che si rispetti, è assicurato, ma non prima di aver esaurito una girandola di avven-ture che si susseguiranno fino alla grande scoperta finale, la più bella e inaspettata di tutte. Uno spettacolo tra musica e parola che condurrà il giovane pubblico, ma anche quello adulto, in un’avventura parti-colare che farà emozionare e farà riflettere e pensare sul mondo in cui viviamo e sulla necessità di riconquistare quelle emozioni semplici che a volte sono difficili da esternare.
Note di Regia
“Quando mi è stata proposta la regia di “La fabbrica dei baci” ho accettato subi-to. Dopo aver letto il testo si sentiva chiaramente che la storia aveva una struttura forte, ben costruita, che offriva un appoggio sicuro alla realizzazione dello spetta-colo. Con Andrea abbiamo affrontato un pezzo alla volta, abbiamo trattato la storia come una sinfonia, abbiamo individuato tutti i movimenti drammaturgici e i relativi ritmi. Ci siamo occupati dei crescendo, degli adagi, dei forte e fortissimo. Abbia-mo dato in questo modo allo spettacolo un andamento ritmico che induce nello spettatore una grande attenzione. Lo spettacolo come le migliori fiabe è pieno di azione e di personaggi buffi e coraggiosi. Sui personaggi è stato fatto un lavoro specifico. Siamo andati a cercare una sen-sazione o un’azione interiore che ci permettesse di trasformare il corpo dell’attore senza cadere nella macchietta. L’attore non lavora per fare un personaggio, ma cerca di fartelo immaginare. Tutto lo spettacolo è costruito cercando di far imma-ginare al pubblico ciò che è successo, come se fosse un film. Un film di parole. Pa-role che si vedono, questa è la mia cifra, la mia ricerca. Usare le parole per creare un film che poi prende forma come per magia nella testa degli spettatori. Ed è fatto con le loro immagini e per questo è capace di emozionarli.” Roberto Anglisani
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