ORARI

Sabato 11 marzo dalle 10:30 alle 18:30 (con pausa pranzo)
Domenica 12 marzo dalle 10:30 alle 18:30 (con pausa pranzo)
*con possibilità di sforare un po’ se necessario

PRESUPPOSTI

Partendo dall’assunto che il palcoscenico è uno dei luoghi dove può manifestarsi l’invisibile, il sacro, cercheremo attraverso questo stage di studiare le minime condizioni necessarie perché tale manifestazione avvenga. Ci rendiamo subito conto che l’invisibile o il sacro è preesistente alla forma ma che di questa necessita per manifestarsi. Portato sul piano musicale potremmo dire che la musica è preesistente allo strumento ma solo quando incontra questo strumento si producono delle vibrazioni percepibili e comunicabili. Diventa quindi indispensabile eliminare le resistenze, i pregiudizi, le idee per creare il vuoto necessario affinché possa rivelarsi una verità. Una parola questa necessariamente ambigua soprattutto in un luogo deputato all’artificio eppure condizione necessaria a chè il teatro possa succedere.

Ci concentreremo sulla presenza sulla scena, sul lavoro in gruppo nella sua dimensione di organismo e ci concentreremo ancora sulla cellula minima dello scambio relazionale per studiare la tessitura invisibile che lega i 2 attori-interpreti e come la parola non è semplicemente detta ma diventa un’azione concreta.

Tutto questo naturalmente ponendo l’accento che tutto è un gioco, un semplice organico serio gioco a cui partecipiamo.

LO SPAZIO 

Tracciando un quadrato per terra questo definisce un dentro e un fuori che impone delle regole allo spazio e al corpo; al di fuori del quadrato noi  possiamo definire la nostra presenza come presenza ordinaria;  all’interno invece ci metteremo alla scoperta del sacro e dell’invisibile.   

STRUTTURA DEL LAVORO

Training di gruppo per: 

  1. Il gioco come base del nostro lavoro per sviluppare attenzione e presenza
  2. aumentare la sensibilità e l’ascolto come pratica quotidiana dell’attore; 
  3. trovare una centratura da cui poter partire nella costruzione del personaggio;
  4. Cercare il momento di verità
  5. Scoprire gli elementi necessari e indispensabili per un passaggio della comunicazione oltre la volontà dell’attore. 
  6. Scoprire le regole dello spazio.

Attraversamento delle scene per successive stratificazioni per individuare tutti gli elementi nascosti che la compongono, 

Ai partecipanti sarà messo a disposizione un testo da imparare a memoria nei giorni precedenti allo stage.

 Il workshop si svolgerà presso l’Auditorium Bertoli a Sassuolo. L’iscrizione è obbligatoria e i posti sono limitati.

INFO, COSTI E ISCRIZIONI: 3429337099 | segreteria@quintaparete.org

ORARI

Sabato dalle 11:00 alle 18:00 (con pausa pranzo)
Domenica dalle 11:00 alle 18:00 (con pausa pranzo)

*con possibilità di sforare un po’ se necessario

“Il riso è il profumo della vita in un popolo civile” – Aldo Palazzeschi

Fare ridere ha sempre avuto un valore preciso nella società e la storia della comicità si è continuamente trasformata perché vive in stretta relazione con le evoluzioni sociali.

LA RISATA:

per suscitarla cosa serve?
cosa funziona e cosa no?
quante volte ci si chiede perché ridiamo?
e soprattutto quante volte ci si chiede “perché facciamo ridere“ ?

La risata è la caratteristica che ci contraddistingue dagli animali, che ci permette di affrontare la realtà, che ci fa avere uno sguardo diverso sul mondo.
Per volere far ridere ci vogliono talento, ispirazione, tecnica e cultura, il talento deve partire da noi stessi, la tecnica è fondamentale (ritmo, pausa, contro tempo) e si impara con l’esperienza.
Per interpretare un ruolo comico non basta far ridere, i veri comici sanno anche far piangere, ebbene sì, il comico è un attore dal talento e dalle capacità non comuni.
Sa andare dritto al punto, sa interpretare e cogliere il lato divertente della realtà, e deve saper essere empatico con il proprio pubblico.
Studiare, immedesimarsi, ricercare, scandagliare l ‘animo umano, vivere e fare pratica, sono cose essenziali.
La scuola migliore è la VITA, sta poi all’attore trasferirne il significato più profondo sulla scena.
Un bravo attore comico deve imparare a non prendersi tanto sul serio, deve annullare completamente il proprio ego, deve mettersi al servizio della scena e a nudo di fronte al pubblico senza vergogna.
Occorre essere come una spugna, riflettere, seguire tutto, ma allo stesso tempo seguire il proprio istinto.

IL COMICO NON RECITA SOLAMENTE PER IL PUBBLICO MA RECITA CON IL PUBBLICO, è in continuo respiro e ascolto con ciò che il pubblico vuole, proprio per questo negli anni sono nati nuovi generi e cambiati i tempi comici, come il musicista per offrirsi al pubblico accorda il suo strumento così l’attore prepara il suo di strumento: il corpo. 

Conoscere la propria fisicità e cercare i suoi lati comici, nei modi di fare, nelle abitudini fisiche o nei tic.
Con un corpo disponibile e consapevole si hanno 2 armi a disposizione: la comicità verbale e quella non verbale.
Un approccio che parte dall’ascolto del proprio corpo, all‘ascolto verso il compagno e il pubblico.
Questo incontro si rivolge a tutti coloro che vogliono approfondire l’arte del “far ridere“ ma anche a chi vuole iniziare un viaggio sereno alla ricerca del proprio divertimento interiore.

Il workshop si svolgerà presso l’Auditorium Bertoli a Sassuolo. L’iscrizione è obbligatoria e i posti sono limitati.

INFO, COSTI E ISCRIZIONI: 3429337099 | segreteria@quintaparete.org

Formazione con Maria Consagra 2013-14-15

Crediamo fortemente che la formazione teatrale indipendente a livello professionale sia indispensabile  e che l’esperienza teatrale  si possa arricchire di incontri ed esperienze con maestri e professionisti dediti alla ricerca.

Dal 2013 al 2105 siamo stati  la compagnia che si è occupata dell’organizzazione della formazione con Maria Consagra fuori dalle Accademie Nazionali, l’incontro con Consagra avvenuto già nel 2010 è stato fondamentale per la ricerca artistica portata avanti da Enrico Lombardi che  considera Maria Consagra un punto di riferimento non solo per il suo lavoro artistico ma per l’esempio, non scontato, di dedizione all’insegnamento e alla pedagogia teatrale,  senza dimenticare la sua estrema delicatezza e curiosità che ribadiscono quotidianamente, un approccio esemplare al lavoro del teatro.