UNA LACRIMA DI VOV
liberamente ispirato a “L’Atlante dell’Invisibile” di Alessandro Barbaglia
scritto e diretto da Enrico Lombardi
con Elisabetta Raimondi Lucchetti, Jacopo Morra e Federico Raffaelli
scenografie Rewik Grossi
Foto di scena Vanessa Zecchi
Le cose infinite non finiscono, svaniscono magari, ma non possono finire. E se diventano invisibili, basta chiudere gli occhi e le trovi tutte lì. Le cose infinite continuano, in tutte le cose invisibili di cui siamo parte.
La storia ha inizio al Bar Sport di Barlassina, nel 1946, dove tutto il paese si è riunito per ascoltare la radiocronaca di una Milano-Sanremo davvero speciale, la prima dopo la guerra, quella in cui Fausto Coppi arriva al traguardo con 15 minuti di distanza sugli altri, costringendo il telecronista a dire la frase che è entrata nella storia dello sport: “In attesa del secondo trasmettiamo musica da ballo”.
Uno spettacolo a tratti divertente, a tratti commovente che riesce ad esplorare con leggerezza forti tematiche come l’emarginazione, la solitudine e la morte.
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